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La voce segreta

AutoreBianca Pitzzorno
Anno di pubblicazione1998
EditoreMondadori
AbstractProtagonista è Cora, una bambina di 5 anni, con un fratello più grande, con il quale va molto d’accordo: sognano gli stessi sogni. L’ambiente è quello di una famiglia borghese proprio alla fine della II guerra mondiale. La guerra è finita, ma restano le sue conseguenze –la famiglia di sfollati, il mutilato- descritte senza drammi, con gli occhi di un bambino per cui le cose sono come le vivono gli adulti: se questi si adattano, per loro sono normali.
Cora non va a scuola, anche se questo è il suo più grande desiderio, e possiede ancora la Voce Segreta che le permette di parlare con le cose, gli animali ed i bébé.

Nel dipanarsi dei capitoli, l’autrice descrive magistralmente una serie di situazioni, tipiche di quegli anni e di quell’ambiente: il primo Natale con i negozi di nuovo pieni di giocattoli. Con la delusione di Cora che voleva un cagnolino vivo e andare a a scuola e si ritrova con 4 bambole nuove. Ma lei vuol bene solo alla sua Lammummia (vecchia bambola riciclata e incerottata, da cui il nome...), poi le cose si aggiustano con l’aiuto delle amiche...
Segue la nascita di due gemelli: con il suo corteo di preoccupazioni – non sarai gelosa vero – e non le dicono di chi dovrebbe esser gelosa- di pregiudizi – non bisogna viziare i bébé prendendoli in braccio quando piangono- e soprattutto di cicogne: l’ha portato la cicogna! Ti abbiamo fatto andare dalla nonna perché non devi vedere la cicogna...
Ma Cora con i gemelli ci parla e loro parlano con lei per cui sa molto meglio degli adulti cosa vogliono e cosa si può fare con loro.. persino volare.
Poi c’è il battesimo: ridotto ad un tripudio di merletti e vestine bianche...
E le vacanze al mare, con la tata i giochi sulla spiaggia ecc.

E poi finalmente la possibilità di andare a scuola prima dei 6 anni – che compirebbe a inizio gennaio- purché vada dalle Suore dell’Addolorata. E qui Cora cade nelle sgrinfie di una maestra –laica- cattiva, piena di pregiudizi ed ostinata nel frenare la voglia di imparare; la scuola diventa un seguito di mortificazioni, punizioni corporali e noia. Che invidia per le amiche che alla scuola pubblica imparano a leggere a scrivere.
Per fortuna la direttrice della scuola –una suora che miracolo dei miracoli ha conservato anche la Voce Segreta- salva la situazione e farà in modo che Cora venga mandata alla scuola pubblica dopo le vacanze di Natale.. . lei però paga il suo intervento con l’esilio, perché la maestra terribile è molto potente…
CommentiLa Pitzorno scrive bene, l’ambientazione è fantastica, i personaggi divertenti. Alcuni aspetti fiabeschi sono un po’ stucchevoli e in fondo di troppo.
Il punto è che il vero scopo del libro sembra quello di ridurre a fiaba il Natale, a puro rito sociale il Battesimo, per non parlare della scuola privata...
In conclusione io direi che questo è un libro che potrebbero leggere con profitto gli adulti, perché descrive ottimamente una parabola discendente: le nonne non fanno altro che pregare – sono solo casa e chiesa- i genitori vivono il Natale con la preoccupazione dei doni –li porta Gesù Bambino certo- ma si limita a questo, il battesimo è una cerimonia e i figli? Chissà se Cora i suoi bambini li battezzerà?

Classificazioni

Età consigliata

V elementare

 

Genere

Racconto

 

Ultimo aggiornamento: 09-03-2020