Catalogo
Terra D'occidente

AutoreLLOYD ALEXANDER
Anno di pubblicazione1992
EditoreSalani
AbstractPrimo volume di una trilogia – che purtroppo in italiano si ferma qui-, è la storia di Theo, ragazzo orfano apprendista tipografo del bravo Anton, autodidatta (legge i libri che stampa). Theo vive nel regno d’Occidente, caduto sotto la tirannia di un primo ministro cattivo e oppressivo, da quando -8 anni prima- l’unica figlia del re è morta cadendo in un pozzo. Annichilito dal dolore il re vuole solo entrare in contatto con lo spirito della figlia, cerca medium vari che lo aiutino in quest’impresa e lascia che il I ministro Cabbarus faccia quel che vuole. Cabbarus ha instaurato una forte censura su tutta la cultura (scuole e stamperie), opprime il popolo, fa ingiustizie ecc. ecc.
Il lavoro della stamperia langue, ma una sera arriva un nano tanto piccolo quanto presuntuoso che vuole che si stampi un opuscolo che magnifica i poteri del suo padrone il Dottor Absalom. Sarà l’inizio dei guai, perché la polizia interviene a proibire la pubblicazione non autorizzata e l’occasione per Theo di incontrare un simpatico ed ingenuo truffatore (più truffato che truffatore), che lo prende con sé, lo trascina nelle sue avventure. Farà in modo che incontri, tra gli altri, una ragazzina stracciona con straordinarie doti di ventriloquo (sarà per questo aggregata al gruppo) e numerose altre persone, che per una ragione o per un’altra soffrono a causa di Cabbarus ed in un modo o in altro vi si oppongono.
Ci sarà un bel lieto fine per tutti, che apre sul seguito che appunto in italiano non c’è.
CommentiE’ un libro bello e divertente, con personaggi veri, che si fanno un sacco di domande: sulla giustizia, sulla libertà, sulla violenza e sulla non-violenza. Il racconto gioca molto sul fatto che la gente “in regola” (autorità, gendarmi) viola in realtà la giustizia, mentre i marginali (mendicanti, furfanti, persino ladri) si comportano con profonda umanità e carità. Nessuno è cattivo, a parte Cabbarus accecato dal potere, che gode nel fare il male, anche i suoi scagnozzi sono cattivi, ma lo sono perché indifferenti (è interessante). Chi per mestiere fa il gendarme, ma non è indifferente, non è cattivo e se può evita di fare il male.
Nel testo non c’è religiosità esplicita- come tra gli Hobbit di Tolkien per altro- ma si sente in ogni pagina qualcosa che è religioso, nella gratitudine, nella pietà, nella fedeltà che intesse i rapporti tra questi poveracci marginali.
Scritto bene, divertente, con un lessico interessante, se dovessi ambientarlo in un’epoca storica sceglierei il Seicento, un secolo di grandi conflitti sociali, di oppressione dei poveri, soprattutto contadini, un secolo in cui fiorisce la riflessione politica, ora alla ricerca di “quel sistema che renda inutile essere buoni”.

Classificazioni

Età consigliata

V elementare

 

Genere

Racconto

 

Ultimo aggiornamento: 09-03-2020